Angeli Dannati

Posts written by Kasha-chan

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    sis siamo su fb :) giada pellegrinetti sono io
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    angelo caduto si indica un angelo decaduto dal suo stato di grazia e per questo motivo allontanato dal Paradiso. Spesso tale esilio è una forma di punizione per aver disubbidito o essersi ribellato a Dio
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    angelo caduto si indica un angelo decaduto dal suo stato di grazia e per questo motivo allontanato dal Paradiso. Spesso tale esilio è una forma di punizione per aver disubbidito o essersi ribellato a Dio
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    angelo caduto si indica un angelo decaduto dal suo stato di grazia e per questo motivo allontanato dal Paradiso. Spesso tale esilio è una forma di punizione per aver disubbidito o essersi ribellato a Dio
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    ciao!! benveuta tra noi :)
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    A Triora, il paese delle streghe, apre il Museo Internazionale di Stregoneria


    Nella Salem italiana, dove vennero indagate e torturate 40 donne e un uomo nel ‘500, apre un altro centro di raccolta documenti e reperti

    Due streghe al prezzo di uno a Triora, in Liguria. Sta infatti per essere inaugurato il Museo internazionale della stregoneria a Palazzo Stella, dove viveva una delle perseguitate. Triora è da sempre la capitale della magia (la Salem italiana) perché qui si svolse uno dei processi più feroci, in Italia, contro le presunte streghe.
    Il nuovo Museo riceverà buona parte del materiale dall’Associazione turistica Pro Triora, che già gestisce il Museo attuale. L’inaugurazione è prevista per il 3 dicembre. Tra i materiali che verranno conservati nel nuovo centro migliaia di volumi, disegni e altri oggetti.
    Triora prenderebbe il suo destino fin dal nome, ‘tria ora’, ossia ‘tre bocche’, quelle di Cerbero, il cane a guardia degli Inferi, raffigurato pure nello stemma comunale. Tradizione vuole che la chiesa della Collegiata sia stata costruita su un ‘fanum’, luogo sacro pagano. Non lontano dal villaggio, poi, c’è un menhir antichissimo, che sarebbe testimone di occulti culti.triora_halloween4
    E’ comunque nel ‘500 che la storia si prende Triora, trasformandola nel luogo che è oggi. Alla fine del 1587, a causa di un raccolto povero, gli abitanti del paese se la presero con alcune donne, solite riunirsi in un casolare. Il Parlamento locale, con il benestare del Consiglio degli Anziani e del Podestà, istruì un processo pagando 500 scudi (una cifra grossa, per l’epoca). Intervennero l’autorità ecclesiastica e i vicari dell’Inquisitore di Genova e Albenga. Per due anni, 40 donne e un uomo furono torturati: cinque morirono nel carcere di Genova, 13 vennero scarcerate, delle altre non si sa nulla.
    triora_halloween2Sandro Oddo, tra i fondatori di Pro Triora Editore, dice: “Si diceva che queste donne inaridissero i campi, che rendessero sterili le mucche. Esistono effettivamente persone che agiscono nell’ombra e fanno coscientemente del male; alcuni sensitivi, ne ho conosciuti, percepiscono energia negativa”. Oddo non crede comunque alla stregoneria.
    A Triora, dopo il bombardamento della seconda guerra mondiale, dell’archivio resta poco. Nella chiesa romanica di San Bernardino c’è un affresco del Giudizio Universale con streghe ed eretici catari immersi in un calderone, sotto le ali di un demone – pipistrello.

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    LA LENTE DI NIMRUD

    Lente-di-Nimrud

    Nel 1850 durante gli scavi archeologici in Iraq, nei pressi dell’antico palazzo assiro di Nimrud, l’archeologo inglese sir Austen Henry Layard, portò alla luce uno strano manufatto appartenuto a quell’antica popolazione.

    Quest’oggetto ha fatto nascere svariate teorie circa l’uso che il popolo Assiro poteva farne.

    Infatti, parliamo di un pezzo di cristallo di rocca che dal modo in cui è stato modellato e dall’accurata levigatura fatta su di esso, ricorda molto da vicino le moderne lenti ottiche.

    Questo manufatto è meglio conosciuto con il nome di “lente di Nimrud”, la sua costruzione si stima che risalga a circa 3000 anni fa. Nimrud

    Tuttavia, le opinioni degli studiosi circa l’uso di questa lente sono ancora contrastanti, poiché c’è chi afferma che questo pezzo di cristallo serviva solo come uno specchio ustorio, cioè come un moderno accendino per accendere il fuoco, altri ricercatori invece affermano che questo manufatto è la prova che l’antico popolo Assiro aveva già la capacità di costruire telescopi astronomici ben 2500 anni prima che Galileo costruisse il suo primo telescopio nel 1608.

    Ad avvalorare quest’ultima ipotesi, è che nei racconti degli antichi Assiri, essi affermavano che il Dio Saturno, era un pianeta circondato da serpenti, certo, sarebbe un’ottima prova poiché gli anelli di Saturno possono essere visti solo tramite un telescopio.

    A dissentire dalla teoria del telescopio, ci sono illustri scienziati che affermano che questa lente in sé, non ha una potenza tale da essere usata per osservazioni astronomiche, di contro, chi sostiene la tesi del telescopio, afferma che mettendo in serie queste lenti, si raggiunge una potenza necessaria per poter scrutare il cielo notturno.

    Ma lasciamo che questo enigma lo risolvano i lettori.

    Un’altra ipotesi è stata avanzata dagli archeologi, poiché, conoscendo l’elevata capacità degli artigiani assiri nel modellare pietre, cristalli, metalli etc., questo cristallo secondo loro non sarebbe altro che una lente d’ingrandimento, costruita apposta per aiutare gli artigiani assiri a creare nuove complesse incisioni.

    Successivi studi hanno confermato che effettivamente questo manufatto possiede delle proprietà uniche per quei tempi, infatti, sottoponendola a delle prove ottiche, è risultato che questa lente poteva correggere leggermente l’astigmatismo di una persona, ma le domande che ci poniamo allora sorgono spontanee, quindi;

    Ci troviamo davvero di fronte ad un antico strumento per correggere la vista?
    È una lente che se montata in serie permette di fare osservazioni astronomiche?
    Si tratta di un antico strumento per accendere il fuoco?
    O semplicemente è un’antica lente d’ingrandimento?

    Le risposte spettano sempre ai lettori, personalmente io dico che abbiamo ancora molto da imparare dal passato, basta scoprirlo.

    La lente di Nimrud è conosciuta anche con il nome del suo scopritore, ovvero “lente di Layard”, questo antico manufatto assiro è attualmente custodito presso il British Museum di Londra.

    fonte http://mysteryrangers.altervista.org/la-lente-nimrud/
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    SKUNK APE

    Skunk-Ape


    Una delle tante storie che provengono dal Sud degli Stati Uniti d’America ci parlano di una creatura antropomorfa di enormi dimensioni che cammina su due gambe, dall’odore decisamente sgradevole, forte e nauseabondo, da qui appunto il nome “Skunk” che letteralmente tradotto significa “moffetta”.

    I primi avvistamenti, avvenuti a partire dagli anni ’60 nel North Carolina, Arkansas e Florida, descrivono la creatura tutte allo stesso modo, anche se in realtà a parte i racconti dei vari testimoni non vi sono prove concrete che possano comprovarne la sua esistenza, tranne in un caso, infatti nel 2000 all’ufficio dello Sceriffo della cittadina di Sarasota in Florida furono inviate in forma anonima due foto di uno strano essere accompagnate da una lettera nella quale una signora che si firmò “God Bless. I prefer to remain anonymous” (che Dio vi benedica. Preferisco rimanere anonimo) oltre che dichiararsi autrice degli scatti riferiva che la strana creatura era entrata nella sua proprietà per tre notti di seguito a rubare delle mele che teneva in un paniere all’aperto;

    inoltre riferiva che inizialmente aveva pensato si trattasse di un orango scappato da uno zoo o da un circo ma che a ben vederlo aveva capito invece che si trattava dello “Skunk Ape”.

    Ad ogni modo le foto ormai note come le “foto di Myakka”, in quanto secondo diversi esperti che le hanno analizzate sono state scattate nei pressi dell’omonimo fiume, hanno dato esiti discordanti circa la veridicità, come sempre se per qualcuno sono fonte assoluta di prova per altri sono solo uno scherzo ben fatto……a voi la scelta.

    fonte http://mysteryrangers.altervista.org/skunk-ape/
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    IL NINGEN – metà uomo metà Balena

    ningen-320x303

    Le misteriose profondità degli oceani pullulano di strane creature che non hanno mai visto la luce del giorno, eppure sono la, in attesa di essere scoperte e conosciute.

    La parola Ningen tradotta letteralmente dal giapponese vuol dire “umano”. Con la parola Ningen si parla di una creatura mitologica, venuta alla ribalta della cronaca da pochi anni e sarebbe un gigantesco animale fino ad ora sconosciuto a tutti.

    Descritto in parole semplici, un animale imponente con la pelle liscia del colore del latte, senza coda, ma dotato di due estremità posteriori simili a gambe umane e in possesso anche di qualcosa di simile ad una mano con cinque dita, posta al termine di due arti che sembrano delle braccia.
    Ningen

    La sua lunghezza varierebbe dai 20 ai 30 metri e della sua esistenza non ci sono prove certe. Questa forma di vita esisterebbe soprattutto nelle acque ghiacciate dell’Antartide.

    I racconti degli avvistamenti sono stati fatti in più occasioni dagli equipaggi di navi addette alla ricerca sulle balene nell’oceano Pacifico già nel lontano 1990.

    Ma come nasce il mito del Ningen? Nasce nel momento in cui on-line in un popolare forum giapponese di nome “2Channel”, un membro di un equipaggio di una nave da ricerca, vide affiorare dalle profondità dell’oceano questa leggendaria creatura e comincia a parlarne e a descriverla.

    Secondo il racconto, il membro dell’equipaggio (rimasto rigorosamente anonimo), racconta che insieme ai colleghi ricercatori si arrampicò sul ponte per vedere meglio quello che inizialmente si pensava fosse un “sottomarino straniero” fluttuante all’orizzonte.

    Tuttavia, come la nave da ricerca si avvicinò all’oggetto, diventò subito evidente che non si trattava di un sommergibile, ma di una creatura vivente che respirava autonomamente e che nessuno seppe identificare.

    L’equipaggio osservò a lungo questa anomalia biologica fino a quando essa non sparì immergendosi nelle acque gelide dell’oceano.

    Gira anche voce che in quell’occasione furono fatte moltissime foto dell’incredibile avvistamento, ma pare che tutto sia stato messo a tacere e le foto sequestrate dal governo nipponico.

    Sembrava che la cosa fosse finita lì, ma nel Novembre del 2007, i redattori della rivista giapponese “Mu” decisero di pubblicare un articolo riguardo a questa vicenda. Inutile dire che l’articolo ebbe un successo tale da rendere popolare questa misteriosa e improbabile creatura.

    Ma cosa aveva scritto l’autore dell’articolo? Aveva ipotizzato che queste erano creature indigene, non ancora classificate, che vivevano nelle acque fredde degli oceani meridionali.
    Ningen

    Subito dopo pubblicato l’articolo, un mare di foto più o meno attendibili arrivarono alla redazione della rivista Mu, ma furono quasi tutte scartate perchè non ritenute attendibili.

    Eppure c’è chi sostiene che il governo giapponese abbia delle prove serie e tangibili della sua esistenza, e pare anche che degli incaricati del governo abbiano chiesto, a chi ha effettivamente visto queste creature, di tacere imponendo loro una cover up su tutta la faccenda.

    Ma che cosa potrebbero essere realmente queste creature (sempre ammesso che esistano)?

    Un pesce gigante delle profondità marine? Potrebbe se pensiamo che delle creature abissali non conosciamo praticamente nulla e il fatto che possano vivere sotto il ghiaccio, dove è difficile monitorarle, favorisce tale ipotesi.

    Oppure si potrebbe pensare ad una origine diversa. Il primo avvistamento è avvenuto nel 1990 e si potrebbe anche pensare a delle creature entrate per sbaglio nel nostro ecosistema, magari sono arrivate con un Ufo-Crash, anche questa è una teoria molto interessante, ma non facile da provare.

    Comunque qualsiasi cosa siano, gli elementi per creare un alone di mistero ci sonoe speriamo si trovino in futuro, prove più convincenti per potere arrivare a capire se la loro esistenza è vera oppure no.

    fonte http://mysteryrangers.altervista.org/categ...criptozoologia/
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    MOKELE MBEMBE

    Mokele-Mbembe

    Nella giungla congolese secondo i racconti narrati dalle popolazioni indigene si dice che vivrebbe un animale che dalle descrizioni fatte sembrerebbe un vero e proprio dinosauro, a questo animale gli è stato dato il nome Mokèle Mbèmbe che significa in lingua “Lingata” colui che ferma il flusso delle acque dei fiumi, ma se esistesse davvero un simile animale, quanto può essere grande questo se riesce addirittura a fermare il corso dei fiumi? Un’altra domanda che ci porremmo è, se si tratta di un animale di grosse dimensioni, come mai fino ad oggi non sono state prodotte prove certe della sua esistenza?
    La popolazione delle tribù locali hanno descritto nei minimi particolari le dimensioni dell’animale, ovvero il Mokele Mbembe sarebbe lungo circa 11 metri, avrebbe un collo lunghissimo e una pelle di colore grigio/marrone, in altre parole questa descrizione sarebbe molto simile a quella di un dinosauro, sempre secondo gli indigeni, questo “mostro” sarebbe carnivoro poiché si nutrirebbe di animali di grosse dimensioni, come elefanti, ippopotami e anche coccodrilli.

    Tra Yeti, Bigfoot, Chupacabras, aggiungiamo alla lista delle stranezze della criptozoologia anche il Mokele Mbembe, un presunto dinosauro che si aggira ancora nelle giungle africane che anche se non c’è nessuna conferma circa la sua reale esistenza, viene citato in parecchie tribù anche se con nomi diversi, ad esempio:

    • La tribù dei Baya lo chiamano “ Diba ”;
    • La tribù dei Banziri viene chiamato “Songo”;
    • La tribù dei Banda lo chiamano il diavolo dell’acqua “Badgui”.

    Affinché si possa contribuire a dare nuovi elementi per svelare il mistero che si aggira attorno a questa creatura leggendaria, un giovane esploratore statunitense (Stephen McCullah) in collaborazione con altri giovani colleghi, ha avviato una campagna fondi al fine di organizzare una spedizione in Congo con l’obiettivo principale di scoprire e studiare nuove specie di piante e di insetti e nello stesso tempo, raccogliere delle prove circa l’esistenza di questo misterioso animale.

    Le testimonianze raccolte tra la popolazione del luogo raccontano che esisterebbero anche delle grosse tarantole le cui dimensioni sarebbero grandi come un cane, poi ci sarebbe un grosso tipo di pesce che vivrebbe nei corsi d’acqua della zona che terrebbe agguati agli esseri umani cibandosi in seguito delle loro carni e negli stessi corsi d’acqua vivrebbero anche dei grossi sauropodi.

    Tuttavia, con tutto il rispetto che si può avere verso i testimoni che affermano di aver visto queste strane creature, non basta solo raccontare una storia per credere se sia vera oppure no, o magari di leggende popolari tramandate nelle tribù attraverso i secoli, ci vorrebbero anche delle prove certe come delle foto nitide a prova di analisi che confermerebbero in parte l’esistenza del sauropode, purtroppo tutte le foto dove sono impressi questi misteriosi animali “(Bigfoot-Yeti-Nessie-Chupacabras- ecc.)” risultano essere sfocate e non ritraggono in modo soddisfacente il soggetto fotografato, in altre parole anche un tronco galleggiante in un lago-fiume, può essere scambiato per un mostro marino.


    fonte http://mysteryrangers.altervista.org/
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    APOCALISSE ZOMBIE

    Apocalisse-Zombie

    Da tanti anni abbiamo visto nei cinema e in televisione, film che narrano del ritorno in vita di persone morte, hanno anche coniato un termini con quale si identificano questi “esseri” ritornati in vita, ovvero “Zombie”, ormi ci hanno abituati a vedere film parlano di Zombie che si nutrono di esseri umani e questi ultimi contagiati dal loro morso, si trasformano a loro volta in zombie, mordendo anch’essi i malcapitati di turno infettando altre persone, ma poniamoci queste domande: è mai possibile che sia solo frutto della fantasia di qualche scrittore horror? Oppure esiste un briciolo di verità in queste storie?

    Tuttavia quello che sorprende di più in questo apocalittico scenario è che esiste davvero un piano per fronteggiare un emergenza Zombie, infatti nell’esercito americano esiste un protocollo di difesa che viene regolarmente applicato negli addestramenti per fronteggiare questo nemico.

    Secondo il Pentagono un’apocalisse zombie può essere possibile, ed è per questo sono state decise di attuare delle contromisure militari per far si da non farsi trovare impreparati per questa terribile evenienza. Apocalisse Zombie

    Il piano di emergenza per combattere questa ipotetica minaccia è denominato con la sigla CONOP-8888, questo piano è stato studiato come un vero e proprio protocollo di difesa per una strategia militare da attuare, tra le priorità c’è il piano di sopravvivenza per eliminare la minaccia degli zombie e di intervenire e aiutare qualsiasi popolazione del mondo anche intervenendo militarmente in quegli stati che ne facciano richiesta affinché si arrivi al totale annientamento della minaccia raggiungendo una vittoria finale comune.

    Il piano, ha spiegato il capo della Marina militare statunitense Pamela Kunze, è “solo a scopo formativo” per i militari, che devono essere pronti ad ogni evenienza pronti anche ad affrontare uno scenario di guerra in tutto simile ad una apocalisse zombie.

    Ma perché si è studiata una strategia militare per fronteggiare un eventuale attacco dei non morti?

    La risposta che viene data è che il piano serve solo come strumento di prova per esercizi strategici interni al comando e per far prendere confidenza agli studenti i concetti basilari delle risposte militari a tutti gli scenari di guerra possibili, l’alta trasmissibilità del virus e l’aggressività dei morti viventi rendono comunque utile per la difesa statunitense avere pronta una strategia che renda già addestrati i militari a fronteggiare in caso si verificasse davvero una vera apocalisse zombie, questo piano di difesa è stato studiato ed elaborato nel 2009 ed è materia d’insegnamento nei reparti militari USA ancora oggi.

    Resta inteso che al momento non esiste nessuna emergenza zombie e che il CONOP-8888 è solo una guida militare per affrontare l’evenienza di un’invasione zombie.

    Elaborato dal Comando Strategico degli Stati Uniti, questo piano serve a definire le operazioni per preservare gli esseri umani dai pericoli di un ipotetica invasione zombie, il protocollo prevede strategie di difesa, attacco e salvaguardia della civiltà.

    In effetti, se ci pensa un pò, la particolarità di una guerra contro un invasione zombie, è che ogni militare che viene sopraffatto sul campo “(nemico o alleato che sia)”, si trasforma di conseguenza in un nuovo nemico da affrontare, il documento procede con un meticoloso censimento delle varie tipologie di zombie che si possono fronteggiare, ovvero…. (pathogenic zombies, radiation zombies, evil magic zombies, space zombies, weaponized zombies, symbiant-induced ).


    fonte http://mysteryrangers.altervista.org/
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    DRAGHI

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    Quando mi avvicinai alla Criptozoologia , che è quella parte della zoologia non riconosciuta dalla comunità scientifica in quanto studia quelle specie di animali di cui si ipotizza solo l’esistenza, non potevo che cominciare da un animale che mi ha sempre affascinato, non credo di essere l’unico al mondo a rimanere estasiato dalle sue ipotetiche forme, e dalla sua maestosità: IL DRAGO.

    Il Drago è da sempre presente nella nostra vita, nelle immagini, nelle stelle, nei miti, nella religione e nella filosofia, è dappertutto, è un simbolo che a seconda delle culture acquisisce i più svariati significati simbolici , ad occidente ne fanno un nefasto portatore di sventura, e addirittura un diabolico servitore del male, mentre per le culture orientali è un simbolo di forza saggezza e prosperità.

    Il Drago è presente nella storia in ogni direzione, da quello sconfitto da San Giorgio, a quelli citati nel Milione di Marco Polo, vi sono rappresentazioni e sculture che lo ritraggono in mille modi, oggi una vera è propria comunità li segue facendo nascere a meta del nostro secolo addirittura la DRAGOLOGIA,ossia lo studio di questo mitico rettile, tanto che nella rete il materiale su razze linguaggi, addirittura alimentazione, non manca.

    Persino i Romani ed i Greci li descrivono come grossi serpenti, Imperatori e Re ne usano le forme come simboli araldici.
    draghi

    L’unica cosa che però ahimè manca, sono le reali prove della sua esistenza.

    Mi chiedo e mi sono sempre chiesto, perché se dai posteri arrivano scritture pitture e addirittura leggende sacre, perché ad oggi non siamo riusciti ad avere lo straccio di una prova della loro esistenza?

    L’unica prova ipotetica della presenza del mitico rettile è un misterioso fossile trovato nel 300 a.c. a Wuchen in Cina, probabilmente si tratta di un grosso sauro ma viste le conoscenze all’epoca del ritrovamento è stato etichettato come “Ossa di Drago” , nel 1910 poi viene scoperto il Varano di Komodo, un rettile impressionante che verrà ribattezzato come Drago di Komodo.
    draghi


    Tuttavia vi sono presenti nella cronaca di oggi due casi, da prendere in considerazione, di avvistamenti che sicuramente fanno e faranno discutere, il primo del 22 Giugno 2004 durante un volo sul Tibet un viaggiatore ha scorto tra le cime della catena montuosa in mezzo alle nuvole due grosse bestie serpiformi con il dorso pieno di scaglie; ed il 6 Agosto dello stesso anno sempre sul tibet nel confine tra cina e lo stesso stato due studenti universitari hanno fotografato una enorme serpe luminescente nel cielo che sputava fuoco, asserirono che la creatura rimase visibile almeno circa 5 minuti.

    A parte queste citazioni la storia del Drago e corredata anche da un bellissimo e ben architettato Fake, falso, dei giorni nostri, tutti ricorderemo il drago di Oxford in formalina smascherato nel 2004, il feto di un drago sotto spirito creato da uno scrittore esordiente inglese solo per farsi pubblicità.

    In definitiva che ci crediamo o no con prove o senza io scelgo di credere che questo mitologico animale abbia sempre fatto parte della nostra vita e che prima o poi anche questo ”mistero” avrà la sua soluzione.


    fonte http://mysteryrangers.altervista.org/
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    LA BESTIA DI GEVAUDAN

    La-bestia-di-Gevaudan

    Spesso, la storia di località altrimenti sconosciute e anonime, ci offre racconti che sfiorano l’incredibile, l’imponderabile, il mistero, una di queste località è la cittadina di Gevaudan. Gévaudan (Gavaudan ou Gevaudan in occitano) designa un’antica provincia francese, esistita come tale fino alla Rivoluzione francese, allorché essa divenne il dipartimento del Lozère che ne segue molto approssimativamente i confini.

    Essa si trova nell’attuale regione della Linguadoca-Rossiglione. Qui in un periodo che dal 1764 al 1767, ci furono dei terribili attacchi di una belva sanguinaria mai identificata nello specifico come nessun animale esistente e di conosciuto, che fece strage di pastori, contadini, bambini , donne e animali. Bestia di Gevaudan

    In un primo momento, la gente del luogo anche se terrorizzata dalle apparizioni, cercò di limitare le paure e il terrore “animalizzando nel comune” la bestia additandola come un grosso e feroce lupo, ma purtroppo si resero ben presto conto che la natura dell’essere era di ben altra consistenza.

    Tutto ebbe inizio nell’aprile del 1764 quando una donna fu attaccata da questo animale? Nei boschi di Langogne. La ragazza riuscì a scappare grazie all’intervento delle sue mucche che distrassero l’essere permettendo alla donna la fuga.

    Questa fu la descrizione della donna su quello che aveva visto: “Era grande come un vitello o un asino, un petto ampio, testa e collo molto robusti, occhi rossi, il muso come un levriero, gola nera e due denti laterali, pelo molto folto, arricciato e rossiccio, zampe con grossi artigli”, *nota: nei suoi attacchi la bestia sgozzava, talvolta arrivava a togliere loro il cuore, il fegato, a strappar il cuoio capelluto.

    Nel periodo di luglio dello stesso anno la belva aggredì una ragazza di 14 anni di Masmejena –d’Allier, azzannata ma soccorsa ancora in vita descrisse la bestia orribile sembrava metà lupo e metà tigre…con lunga coda.

    Da lì a pochi mesi l’essere uccise una decina di persone perlopiù donne e bambini. Nel settembre la bestia uccise nei pressi di Arzenac una donna di 36 anni intenta a lavorare nel suo giardino.

    Le autorità cercano di dare delle risposte e farsi un idea di chi o cosa sia l’essere.

    Si nota che a differenza del lupo la bestia non dissangua le persone ma apre spesso i corpi dilaniandole le viscere o staccando di netto la testa.

    La situazione era degenerata dal 16 settembre al 27 dicembre 1764 gli attacchi si moltiplicarono e trovarono la morte altre 15 persone tra donne e bambini e contadini-pastori, dando un’altra prova della sua incredibilità dileguarsi nel nulla!! Finalmente il Re Luigi XV inviò in quelle martoriate terre il capitano dei dragoni Duhamel con 56 uomini.

    L’ufficiale con i suoi uomini riuscì a quanto dicono i racconti a scovare la bestia ma non ad ucciderla avendo la possibilità di osservarla ebbe da dire che sembrava un ibrido un incrocio tra animali diversi dal lupo.

    La bestia continuò a mietere vittime, il Re ricorse a un suo uomo un certo Denneval capo dei lupattieri promettendo un premio di 6000 livree a chi uccidesse la bestia, ma Denneval non comprese l’entità della situazione, neanche il cambio dell’incaricato del Re con l’ufficiale De Beauterne cambiò le cose, questo, uccidendo un lupo di grosse dimensioni con una strana striatura sul dorso, correva l’anno 1765, si credette finita la storia e lo stesso ufficiale ricevette onore presso la corte del Re, ma il caso non era affatto risolto e le morti continuarono gettando le basi per una sua natura sovrannaturale.

    Il mistero varcò i confini della Francia destando sempre maggiore interesse.

    Nel giugno del 1766 un certo Joan Chastel abbattè anch’egli un lupo di grosse dimensioni che venne esposto a Parigi pubblicamente, ma lo stato di decomposizione era tale che venne seppellito velocemente!! Da lì a poco le aggressioni non sparirono ma si diradarono sempre di più fino a finire nell’estate del 1767, in tre anni la bestia aveva ucciso oltre cento persone, ma i dubbi non sparirono mai.. chi o cosa era quella bestia? perché scomparve così come venne? perché non veniva mai ritrovata dopo gli attacchi? ipotesi tante ma riferimenti precisi nessuno, troppe enfasi, troppe paure, troppi racconti frammentati e il periodo storico in una sperduta e alquanto arretrata cittadina non ha agevolato il compito.
    Bestia di Gevaudan

    Racconti dicevamo, e questi ci dicono che la bestia schivava le pallottole, le lance, e riusciva spesso a disarmare gli stessi cacciatori o soldati vero? Chissà, alcuni scritti ci dicono che l’essere aggrediva spesso le vittime in posizione bipede e nella stessa posizione sventrava e scappava, non divorava le vittime (come i lupi) ma rovistava nelle viscere e negli organi interni o scempiava la testa, ipotesi dicevamo, come quella della tigre caucasica dimensioni, colore del pelo, striature, zanne e l’andatura bipede??

    Di certo le dichiarazioni storiche raccolte sono molte diluite e spesso fatte con enfatiche dichiarazioni dettate dai tempi, ma dire di più si può? La bestia poteva essere uno dei primi chupacabras? La postura bipede mi incuriosisce!! Oppure diamo sfogo al più classico delle manifestazioni paranormali con un cane infernale, pelo folto, occhi rossi e quella caratteristica di scomparire a lavoro concluso, peccato che il colore non fosse nero!! O non lo hanno guardato bene? Oppure dobbiamo dar credito a una leggenda tanto ricorrente nelle storie del mondo un Licantropo.. ma poi sicuri che siano solo leggende? A distanza di secoli la sua storia ancora riecheggia con la sua nefasta presenza, fatta di morti e terrore in quelle desolate lande di una lontana provincia francese, come il mistero della sua comparsa e ancor più della sua scomparsa.

    fonte http://mysteryrangers.altervista.org/
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    WENDIGO

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    Le leggende dei nativi americani narrano dell’esistenza di una malvagia creatura che si nutre esclusivamente di carne umana, questi racconti narrano che esso è capace di trasformare gli uomini in spiriti maligni, tuttavia, in ogni tribù dei nativi americani, esiste una sua versione differente di questa malvagia creatura chiamata “Wendigo”. Wendigo

    Tutti i racconti comunque concordano che tutti i Wendigo un tempo furono dei normali esseri umani, generalmente si trattava di cacciatori che furono esiliati dalla tribù di appartenenza senza cibo o qualunque altra cosa che potesse sostenerli, si dice che questi sventurati venivano esiliati anche in prossimità dei rigidi inverni che caratterizzavano il Nord America, la leggenda recita che essi per sopravvivere erano costretti a cibarsi delle carni dei loro simili diventando di fatto dei cannibali e di conseguenza si trasformavo nella malvagia creatura del Wendigo o Windigo.

    I racconti narrano che ci sono diversi modi per un uomo di trasformarsi in un Wendigo, ossia;

    Bastava un solo morso avuto da questa creatura per favorire la trasformazione;
    La trasformazione poteva avvenire anche se un uomo fosse stato posseduto in sogno durante la notte;
    Anche praticando il cannibalismo ovvero cibandosi di un’altro essere umano, un uomo si trasformava in un Wendigo;
    Infine, anche le arti magiche degli sciamani avevano il potere di trasformare un uomo in un Wendigo.

    Le leggende recitano che certi periodi, in cui il cibo era molto scarso, la fame era tanta, quindi la tentazione di uccidere un altro essere umano per placare quella fame era forte, tuttavia, la gente preferiva lasciarsi morire di fame oppure di togliersi la vita da soli pur di non trasformarsi in un Wendigo.

    Va anche detto che esiste più di una descrizione di come questa creatura sia fatta poiché le descrizioni variano a seconda della tribù dei nativi americani in cui viene narrata, in una di queste versioni la descrivono come una creatura dalla corporatura molto simile a quella umana, alta, filiforme e con occhi di colore giallo, il suo corpo sarebbe ricoperto da scaglie di pelle in decomposizione, infine come detto prima, predilige cibarsi solo di carne umana. Wendigo

    In un’altra versione viene descritto in maniera molto differente, anche perché essendo queste leggende originarie delle tribù dei nativi negli stati del nord America che vivono a ridosso del confine del Canada, qui, in queste zone si dice che il Wendigo sia figlio dell’inverno e della fame, anche in questa versione viene descritto come una creatura molto alta e con un corpo molto sottile, la differenza rispetto alla prima descrizione è che in questa seconda versione viene descritto come una creatura dalle lunghe braccia e munita di grandi artigli alle estremità delle sue mani, la sua bocca è dotata di enormi denti acuminati, mentre il suo corpo è interamente coperto da lunghi peli, si dice che sia una creatura molto agile, data la sua agilità si dice che i suoi piedi quando si consumano hanno la particolarità di staccarsi lasciando il posto a dei nuovi piedi, in entrambe le leggende, si narra che il Wendigo sia un eccellente cacciatore di esseri umani durante il giorno poiché brama cibarsene solo di questa, e durante la notte le sue “doti” aumenterebbero ancora di più poiché essendo un essere sfuggente e agilissimo, diventerebbe impossibile localizzarlo.

    La leggenda sul Wendigo infine, narra che questa creatura sia capace di imitare alla perfezione i versi degli animali feriti e di imitare anche la voce umana in modo da attirare gli ignari cacciatori nei suoi agguati, a loro volta questi sfortunati “cacciatori” diventano le prede predilette di un Wendigo, si dice che è sua abitudine ricorrere le sue vittime sino allo sfinimento di queste ultime o fino a quando esse impazziscono, infine, quando le raggiunge, le trascina via nel suo rifugio e successivamente le divora quando ancora sono vive.

    L’unico modo per uccidere un Wendigo è quello di bruciarlo vivo distruggendo interamente il suo corpo con il fuoco, poiché essendo figlio dell’inverno si crede che il suo cuore sia fatto di ghiaccio, quindi secondo le credenze dei nativi, solo il calore delle fiamme può uccidere un Wendigo poiché è l’unico metodo di sciogliere il suo cuore di ghiaccio.

    fonte http://mysteryrangers.altervista.org/
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    LARVE ASTRALI

    larve-astrali

    Non vorrei essere noioso ma questa volta vorrei parlarvi di qualcosa che si riallaccia a ciò che vi dicevo qualche tempo fa sulle chiese.

    Ora vorrei spiegarvi cosa intendo quando parlo di energia che si catalizza attorno a questi luoghi. Non c’è una spiegazione logica ovviamente sul perché, posso solo presupporre che quanto sto per mostrarvi succeda in quanto alcuni spiriti non estremamente forti ed incisivi rimangono “attaccati” ad una fonte di energia, che consenta loro di rimanere sospesi a questo mondo. larve astrali

    Il fenomeno di cui vi sto parlando sono le “LARVE ASTRALI”.

    Vere e proprie entità parassite che rimangono a metà, ed attaccate alla fonte più vicina a loro.

    Sebbene il termine Larva non mi aggrada più di tanto esso rende l’idea esattamente di ciò che si vuole esprimere, ossia un insieme di “piccole presenze “astrali molto vicine, ben visibili a chi come noi con la lente della passione, riesce a vederle.

    Da esperto vi assicuro non c’é nulla da temere si percepisce la loro presenza se si è sensibili, e si può anche capire se esse sono benevole o maligne; nel primo caso saremo tranquilli rilassati in uno stato quasi di commozione e avremo voglia di “silenzio”, al contrario invece saremo inquieti , distratti nella concentrazione ci sembrerà di essere spiati e più in generale vorremmo andare via.

    Non bisogna preoccuparsi però se questi sintomi si presentano perché queste sono le uniche cose che ci possono accadere se siamo in presenza di Larve, null’altro perché non sono entità di notevole forza, e manifestandosi consumano energia che hanno bisogno di rimpiazzare, a loro importa “Rimanere attaccati”.

    Il perché vogliano rimanere attaccati varia da luogo a luogo e da caso in caso, si può conoscere solo eseguendo una indagine approfondita, diciamo solo per il momento che è molto facile vederle.

    Come dicevo sono pur sempre “presenze” e a differenza di vere e proprie manifestazioni è difficile sentirle ed interagire con loro se non si è predisposti, ma è invece molto facile catturarle in foto e scorgerne la presenza.

    Se non si vuole faticare troppo per incontrarle basta scegliere luoghi che siano “carichi” di storia, come Chiese, santuari, cimiteri, castelli, zone archeologiche e…casa nostra se è storicamente antica.

    Cercare di evocarle non ha senso perché essendo deboli non risponderebbero … anzi lascerebbero passare entità più funeste che potrebbero disturbare il vostro sonno, quindi diffidate da chi vide di parlare o di manipolare tali entità.

    Ve ne mostro alcune riprese da un Ranger, e sempre in questo articolo vi mostro una vera e propria presenza che vi farà capire la differenza che c’è “nell’apparire”.


    fonte http://mysteryrangers.altervista.org/larve-astrali/
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